Per poter dare maggiore potere d’acquisto alle famiglie, è stato presentato il nuovo Bonus Tredicesima, contributo pensato per sostenere i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi. Il provvedimento, introdotto dal Decreto Omnibus (DL 113/2024), prevede un’erogazione straordinaria di 100 euro, sulla mensilità aggiuntiva di dicembre. Scopriamo, dunque, come richiederlo.
Bonus Tredicesima, a chi è rivolto
Il contributo spetta ai lavoratori subordinati, pubblici e privati, che – nel corso del 2024 percepiranno un reddito complessivo che non superi i 28.000 euro.
Per determinare la soglia, inoltre, non è conteggiato il valore dell’abitazione principale. È – però – fondamentale che il lavoratore abbia un’imposta lorda sufficiente in modo da consentire il riconoscimento del beneficio, anche se in forma di credito.

In un primo momento, tale bonus era stato riservato ai nuclei familiari con figli e coniuge fiscalmente a carico, ma – di recente – la platea dei beneficiari è stata ampliata, grazie ad un ulteriore intervento normativo (DL 167/2024).
Possono, infatti, richiederlo anche i genitori soli con un figlio a carico, le coppie conviventi non sposate, le unioni civili e i lavoratori domestici. Se entrambi i genitori sono dipendenti, la somma potrà essere erogata ad uno solo dei due, a patto che siano conviventi e non separati, in modo da non percepire un doppio bonus.
I passaggi da compiere per ottenere il beneficio
Il bonus sarà erogato automaticamente dal datore di lavoro con la tredicesima mensilità, anche se – in alcuni casi – i lavoratori dovranno recuperarlo tramite la dichiarazione dei redditi del 2025.
In quest’ultimo caso, sarà possibile indicarlo nel modello 730, verificando i dati riportati nella Certificazione Unica (CU), nello specifico nei campi dedicati alle detrazioni spettanti. Se le informazioni risulteranno incomplete, bisognerà fare riferimento alle annotazioni contenute nella stessa CU.
L’importo riconosciuto dipende dalla durata effettiva del rapporto di lavoro nel corso dell’anno: per tale ragione, quindi, non è detto che si percepiranno totalmente i 100 euro: chi ha lavorato solo una parte dell’anno, infatti, riceverà una quota proporzionale, calcolata sui giorni per cui spettano le detrazioni da lavoro dipendente. Sono, inoltre, considerati anche i giorni festivi e i riposi, ma sono esclusi i periodi senza retribuzione, come le aspettative non retribuite.